Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Il castello di Aymavilles

Cenni storici

Il castello di Aymavilles: elegante dimora signorile

LINK PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Risalgono al XIII secolo le prime testimonianze circa l’esistenza del castello, semplice costruzione formata da un unico blocco di muratura a una pianta rettangolare, con ogni probabilità circondata da una cinta muraria.

Nel XIV secolo il castello passa nelle mani degli Challant, principale famiglia nobile della Valle d’Aosta, legata ai Savoia. Alla fine del Trecento con Aimone di Challant il castello subisce trasformazioni e risulta avere tre piani fuori terra e un piano interrato. Il torrione, o donjon, corpo massiccio che rappresentava la parte meglio difesa del castello, viene notevolmente ampliato verso ovest.

All’epoca di Amédée de Challant, il castello, arricchito delle quattro torri angolari e di una doppia cinta muraria, appare una struttura complessa dalle molteplici funzioni: abitazione signorile e allo stesso tempo fortezza difensiva, luogo di rappresentanza, generalmente utilizzato per l’accoglienza di ospiti illustri e per l’amministrazione della giustizia, centro di gestione di un importante appezzamento agricolo.

Alla fine del XV secolo viene costruito l’ultimo piano, le torri vengono sopraelevate e nella parte superiore della struttura vengono inseriti beccatelli, caditoie e merli. Nel 1565 il castello passa nelle mani di una famiglia trentina, i Madruzzo, legata ai signori valdostani attraverso il matrimonio di Isabelle de Challant con Giovanni Federico Madruzzo, per poi ritornare nel patrimonio degli Challant alla fine del 1600.

Una grande campagna ricostruttiva risale all’epoca di Joseph-Félix de Challant quando, tra il 1713 e il 1728, gli spazi compresi tra le quattro torri angolari sono uniti dalle logge, decorate con eleganti elementi a stucco, e i vani interni della dimora vengono notevolmente trasformati. La creazione del parco a terrazzamenti e la realizzazione del ripido viale d’accesso sul lato meridionale, della scalinata a due rampe di fronte all’ingresso principale e della fontana contribuiscono a dare al castello l’aspetto di una moderna residenza signorile immersa nel verde, mentre si perde completamente quello della fortezza difensiva medievale.

Nel corso dei secoli XIX e XX, in seguito ai diversi passaggi di proprietà successivi all’estinzione degli Challant (Maria Teresa di Challant muore nel 1837; suo figlio Vittorio Cacherano della Rocca nel 1857), il castello subisce numerosi rimaneggiamenti interni, legati al suo utilizzo quale sede delle villeggiature estive da parte di famiglie piemontesi e liguri.

Le torri del castello

Gli interventi di restauro e riconversione museale

Nel 1970 il castello è entrato a far parte dei beni patrimoniali della Regione Valle d’Aosta. Il complesso architettonico comprende:

  • l’edificio principale, il castello, posto alla sommità di un poggio dominante un’ampia area agricola;
  • l’edificio rurale denominato grandze;
  • la scuderia;
  • il vasto parco, suddiviso in più terrazzamenti

Tra gli interventi, condotti negli ultimi anni, dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali, finalizzati alla conservazione del considerevole patrimonio monumentale regionale, si inseriscono i lavori relativi alla rifunzionalizzazione e fruizione museale del castello di Aymavilles. In sintesi, essi riguardano:

Interventi finalizzati alla conoscenza

  • Analisi delle fasi archeologiche, architettoniche, decorative (elementi a stucco, decorazioni pittoriche)
  • Analisi sugli elevati, scaturite dall’esigenza di individuare l’epoca dei diversi corpi dell’edificio e, in particolare, le fasi più antiche del castello
  • Rilievo tridimensionale della torre nord-est
  • Analisi stratigrafiche sugli intonaci decorati interni finalizzate a comprendere le fasi evolutive e di appartenenza e le differenti tipologie delle decorazioni pittoriche

Interventi relativi alla conservazione e tutela del bene architettonico

  • Consolidamento degli intonaci delle facciate, sia relativi alla fase medievale che sette-ottocentesca
  • Progetto di restauro delle facciate del castello finalizzato a prendere in esame le problematiche connesse ai materiali e alle finiture presenti sulle facciate e a cogliere l’aspetto originale settecentesco del monumento (pulitura degli intonaci grezzi medioevali delle torri, reintegro delle lacune, pulitura degli intonaci settecenteschi e degli stucchi, pulitura dei serramenti lignei)
  • Restauro della merlatura nella parte sommitale
  • Restauro e pulitura dei serramenti lignei

Interventi di restauro finalizzati all’apertura al pubblico e alla sua riconversione museale

  • Progetto di restauro del castello, in relazione alle sue varie fasi evolutive
  • Progetto di allestimento del museo e relativo adeguamento dei suoi spazi interni
  • Progetto di ordinamento e restauro delle opere della collezione dell’Académie Saint-Anselme ai fini della presentazione nelle sale castello
  • Restauro e adeguamento normativo del parco e dei suoi terrazzamenti, finalizzati alla pubblica fruizione
  • Recupero e rifunzionalizzazione degli edifici compresi nel parco: la grandze e le scuderie.
Torna su